Sono spazi privi di qualsiasi identità , spazi alienanti . Penso che ogni città ne abbia da annoverare di spazi simili . Personalmente , vivendo nell'intrland napoletano sono a contatto col degrado sociale , urbano e di conseguenza anche architettonico . Uno spazio antropico ,quando l'uomo sfrutta porzioni di terreno per soddisfare i propri fini, si verifica sempre in architettura . Anche l'architettura organica di Wright , o l'architettura di Aalto , per quanto in contatto e simbiosi con la natura la modificano , ma ci sono modi e modi di distruggere paesaggi e territori . C'è chi magari lo fa con stile (vedi parecchie opere anche contemporanee) e chi lo fa senza senso , fregandosene minimamente della natura e di un paesaggio ricordato dagli antichi romani come "CAMPANIA FELIX". Grazie...
Scusa il ritardo Andrea, ma "la vita è tutta un quiz" (non c'entra niente ma è una citazione che volevo fare da anni)..
Io non penso che questi spazi siano totalmente privi di identità (o almeno non sempre è così)... Se è vero che le grandi infrastrutture sono quelle che danno più problemi, dal punto di vista paesaggistico e sociale, è pur vero che sono la traccia più evidente del nostro progresso, del nostro stile di vita, della nostra cultura. Gli antichi romani hanno costruito i loro spettacolari acquedotti e le loro strade non curandosi assolutamente della natura..(è anche vero che il loro impatto ambientale non è paragonabile a quello delle moderne infrastrutture)..o delle ripercussioni psico sociai (o Psico-Architettoniche). Dietro la quinta dei Fori Imperiali (verso Nord) c'era la Suburra..la strada emblema del degrado sociale. Solo che le loro infrastrutture hanno giovato della 4° dimensione..sono entrate nella storia..e sono testimonianza della loro grandezza. I problemi di oggi sono estremamente più gravi non v'è dubbio...
"L'antropizzazione a livello formale è diventata il suo contrario a livello sostanziale" (la discussione sarebbe parecchio lunga...misà che gli dedico un bel post, non appena avrò tempo).
2 commenti:
Sono spazi privi di qualsiasi identità , spazi alienanti .
Penso che ogni città ne abbia da annoverare di spazi simili .
Personalmente , vivendo nell'intrland napoletano sono a contatto col degrado sociale , urbano e di conseguenza anche architettonico .
Uno spazio antropico ,quando l'uomo sfrutta porzioni di terreno per soddisfare i propri fini, si verifica sempre in architettura .
Anche l'architettura organica di Wright , o l'architettura di Aalto , per quanto in contatto e simbiosi con la natura la modificano , ma ci sono modi e modi di distruggere paesaggi e territori .
C'è chi magari lo fa con stile (vedi parecchie opere anche contemporanee) e chi lo fa senza senso , fregandosene minimamente della natura e di un paesaggio ricordato dagli antichi romani come "CAMPANIA FELIX".
Grazie...
Scusa il ritardo Andrea, ma "la vita è tutta un quiz" (non c'entra niente ma è una citazione che volevo fare da anni)..
Io non penso che questi spazi siano totalmente privi di identità (o almeno non sempre è così)...
Se è vero che le grandi infrastrutture sono quelle che danno più problemi, dal punto di vista paesaggistico e sociale, è pur vero che sono la traccia più evidente del nostro progresso, del nostro stile di vita, della nostra cultura.
Gli antichi romani hanno costruito i loro spettacolari acquedotti e le loro strade non curandosi assolutamente della natura..(è anche vero che il loro impatto ambientale non è paragonabile a quello delle moderne infrastrutture)..o delle ripercussioni psico sociai (o Psico-Architettoniche). Dietro la quinta dei Fori Imperiali (verso Nord) c'era la Suburra..la strada emblema del degrado sociale.
Solo che le loro infrastrutture hanno giovato della 4° dimensione..sono entrate nella storia..e sono testimonianza della loro grandezza.
I problemi di oggi sono estremamente più gravi non v'è dubbio...
"L'antropizzazione a livello formale è diventata il suo contrario a livello sostanziale" (la discussione sarebbe parecchio lunga...misà che gli dedico un bel post, non appena avrò tempo).
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