Dal viadotto di Pietrasecca (sull'A-24 Roma-L'Aquila) si può ammirare un paesaggio bellissimo, ma non è niente male neanche il viadotto in se!
Si tratta di un opera potente, severa, quasi violenta nella vallata; un segno dell'uomo che volenti o nolenti sopravviverà più di molti altri.
Fondamentale il rapporto con la luce: al mattino il fondovalle è in ombra e fa distinguere bene le campate che vanno a scomparire con la curva, alla sera le pile vengono tagliate e scheggiate dall'ombra molto drammatica delle 2 carreggiate.
Il paragone con gli acquedotti lasciatici dai Romani mi sembra d'obbligo (quantomeno per impatto visivo ed "immaginifico"), le tracce dell'antropizzazione si apprezzano sempre in ritardo.
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