sabato 21 novembre 2009

Abusi su Abusi

Ricevo e vi giro un'email nel carissimo MARKETTO:



(Abusi su Abusi - MARKETTO)

Caro maurizio ARTURO, giocando con le idee è venuto fuori questo.
Un po estremizzato certo, ma rispecchia forse la situazione odierna:
abusi su abusi!

Il nostro terreno sta diventando immondizia pieno di rifiuti tossici o quando va bene ingombranti.
E sopra questi primi abusi noi cosa pensiamo bene di fare??
Ulteriori abusi...ovviamente!
L'aspetto rilevante di tutto ciò e che a parer mio non si deve più parlare di abusi edilizi, ma di "
abusi di incoscienza".
Si perchè in noi giovani che siamo il presente ed il futuro prossimo,
le coscienze sono ferme e le incoscienze sono in continuo movimento.

Bene se è vero che le rivoluzioni muovono le coscienze, credo spetti a tutti noi essere più rivoluzionari!
Un abbraccio
Marketto



Non posso che ringraziare,  ed allinearmi con il pensiero di Marketto.
Stiamo freschi a parlare di Architettura, Luoghi, Proporzioni ed Emozioni.
Sempre pronti a criticare il tono di grigio e la grana dell'intonaco, spesso ci sfugge il motivo ultimo dell'architettura: migliorare l'habitat dell'uomo (e non peggiorarlo).

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giovedì 19 novembre 2009

Architettura a Valle Giulia v.2.0


(Città sulla Lavatrice)

Profezie
Stratificazioni
Potere dell'architettura
Città in scala 1:200 nella città in scala 1:1

Immaginate il mio stupore questa mattina nel vedere l'evoluzione.
Il frutto di qualche revisione andata male con il prof. Petreschi, ha trasformato degli anonimi blocchi di calcare, in un brano di città.
Si tratta del progetto di un teatro e di un museo, da integrare con una preesistenza, un granaio (il "capannone" con tetto a spioventi a destra) risalente alla prima metà del '900, sito a Latina (o Aprilia).
Un po' malconcio certo, ma dialoga benissimo con i volumi di travertino.

giovedì 12 novembre 2009

Architettura a Valle Giulia


(Architettura sulla Lavatrice)


Nella facoltà di Architettura di Roma, Valle Giulia, è un po' di tempo che si usano nuovi ed efficacissimi metodi d'insegnamento.
Studiando bene l'edificio che ospita la facoltà (più che altro le parti modificate di recente) è facile imparare come NON si progetta!
Il blocco di travertino nella foto era stato posto in opera meno di 4 anni fa, a coronamento dell'aula detta "LAVATRICE" (in virtù dell'enorme oblò tramite il quale prende luce) che ospita di tanto in tanto mostre e che più spesso ancora a causa dell'improbabile sistema di smaltimento delle acque meteoriche allaga la zone di cortile coperta (o ti bagni la testa o i piedi.........il nuovo che allaga il vecchio...questa si che è arte)
Come mai i nostri professori perdono lezioni su lezioni a criticare chiunque, quando basterebbe guardarsi un po' attorno e criticare anche i loro vicinissimi e rispettabilissimi colleghi?
La foto che vi mostro è solo uno dei numerosi casi riscontrabili nella più antica (vecchia) scuola d'architettura d'Italia, l'ho scattata proprio questa mattina.....
"La cattiva architettura come le lumache vine fuori quando piove"
Certo è che quel blocco di travertino, con quell'involucro di caffè in copertura, in molti laboratori potrebbe essere considerato un plastico in scala 1:200 di un progetto da 30 e lode.

venerdì 6 novembre 2009

Conferenza a Valle Giulia di Nikos Salingaros



Su consiglio del Sommo Purini mi sono recato alla conferenza del ciclo "Introduzione all'Architettura" (!!!) dal titolo "Algorithmic sustainable Design", tenuta dal noto matematico greco-australiano Nikos Salingaros.
Premetto di essere affascinato dalla progettazione Parametrica e da quella Algoritmica.
Non saprei dirvi esattamente cosa è stato detto, si è parlato di trovare una gerarchia delle scale attraverso la serie di Fibonacci, di frattali, ecc.


Però so che ho ascoltato un uomo venuto da lontano (vestito da televenditore) per esporre (vendere) una sua teoria suffragata da studi (più interessanti della teoria stessa).
So che non è stata una conferenza brillante, ma di sicuro più interessante di molte altre in cui si è parlato di aria fritta rivangando sempre il solito arido solco.
E so che al momento delle domande si è preferito far parlare i facoltosi professori di Valle Giulia, che prima di porre le domande (incomprensibili secondo l'ospite e non lo biasimo), si sono prodigati per far comprendere ai presenti la loro immensa cultura, le loro teorie "innovativissime" o hanno eseguito virtuosi voli pindarici.
Poi un'altro intervento: "questa conferenza dimostra che l'università italiana è anni luce davanti a quella americana" (statunitense n.d.r.).
Auto-esaltazione di un'istituzione agonizzante? (sicuramente di una chiusa in se stessa), seguito da quello di G. Muratore che in romanesco (bonariamente a dir suo) all'ormai sgradito ospite spiattella una cosa molto simile al:"ma che cazzo stai a dì?" o "dici solo cazzate", almeno questo è quello che ho inteso.
In seguito hanno cercato di buttarla sul piano politico, ma il matematico (improvvisato architetto) si è svincolato.
So che ho visto un corpo docente chiuso nel suo "enorme" sapere, impermeabile, refrattario.
Per la maggior parte del tempo Salingaros ha parlato di cose note ai più (speso note per merito suo, bisogna dirlo), e ha esposto i risultati delle sue ricerche sulla forma e sullo spazio, ricerche un minimo documentate (è comunque uno scienziato di fama mondiale).
Invece di dibattere sulla teoria o sulle ricerche, si è preferito attaccarlo senza spiegare ad un pubblico sbigottito perchè l'ospite tanto atteso avesse torto marcio.

Dal mio punto di vista Salingaros cerca di vendere una teoria modello IKEA, che permetterebbe anche ai meno dotati di non far danni con i loro progetti (e non promette verità assolute).
E' una teoria che risponde all'esigenza palese, ad una mancanza di metodo nell'architettura contemporanea, promette di dare un senso alle cose, un barlume di luce.
Un po' quello che fa(ceva) la chiesa.
L'architetto, come l'uomo, ha bisogno di certezze, è più facile vivere (o progettare) con il foglio delle istruzioni (o almeno delle linee guida fanno sempre comodo). 


P.S. Non vorrei che a scatenare il tutto sia stato il disprezzo da parte di Salingaros per Le Corbousier e per Mies.

P.P.S. Le Corbusier con il Modulor non fece una cosa molto diversa, promise un metodo.

E' bello sapere ogni giorno meno della materia che si studia ogni giorno di più....NO  
(umorismo made in U.S.A.)

links:
http://zeta.math.utsa.edu/~yxk833/

http://archiwatch.wordpress.com/2009/11/05/nikos-frattali-e-puntarelle/