Le domande che si fanno spazio sono sempre più espanse: l'Architettura va concepita nella testa dell'uomo o intorno ad esso (nella natura e nelle regole del cosmo)?
Da questo dubbio ne deriva un'altro: Dove finisce la natura? Qual'è il confine tra uomo e suo habitat? Qual'è il confine tra pensiero e realtà tangibile?
E via via mi intreccio sempre più: E' più architettura l'edificio o il suo progetto su carta (fogli visti come periferiche esterne della mente)? (questa è pesante)
Tra sogni premonitori e vagabondaggi in lande (più o meno) desolate mi sono reso conto che è impossibile sfuggire all'Architettura (e che spesso più cerchi di allontanartene e più ti ritrovi avvinghiato ad essa).
Magari l'Architettura è proprio questo, un'infinita matassa di domande.....