Esperimento per la progettazione di un edificio qualsiasi!
Modificando vari parametri si posso avere infiniti (o quasi) edifici differenti...
L'edificio non è disegnato (almeno non nel senso correntemente utilizzato), non è stata tirata neanche una linea, il tutto è stato compilato in Grasshopper.
Tutto il lavoro di programmazione, rendering, montaggio video ha richiesto meno di una nottata....Efficace, Efficiente, Economico (vedi post precedente L'Architettura Economica).
Attraverso una serie di iterazioni l'algoritmo può produrre soluzioni "inaspettate" ma sempre coerenti.
In alto vedete la "definizione" (vale a dire l'algoritmo) che ha prodotto questo "MultyEdificio".
sabato 30 ottobre 2010
giovedì 28 ottobre 2010
Scenografia Multy CUBE
Una nuova Scenografia Digitale.
Questa volta il ballerino/attore interagisce con la scena in base alla sua posizione ed alla sua distanza dalla Quinta.
Vengono generati dei parallelepipedi sul fondale mentre dei cubi di varie dimensioni vengono proiettati verso gli spettatori e ruotati su se stessi (in base ai movimenti del ballerino/attore).
Il tutto dovrebbe funzionare con un sistema di Realtà Aumentata.
mercoledì 20 ottobre 2010
Parametrical generative theater stage design v.2
Un'altro esempio di scenografia parametrico-generativa.
In imput abbiamo le coordinate degli attori/ballerini sul palco, in output dei parallelepipedi su una superficie, che a seconda della posizione degli attori/ballerini cambiano dimensione e colore.
In imput abbiamo le coordinate degli attori/ballerini sul palco, in output dei parallelepipedi su una superficie, che a seconda della posizione degli attori/ballerini cambiano dimensione e colore.
martedì 19 ottobre 2010
Parametrical generative theater stage design
Primissima idea su una scenografia teatrale che utilizza grasshopper.
In imput abbiamo le coordinate degli attori/ballerini sul palco, in output una rete voronoi che forma superfici che cambiano colore a seconda della posizione degli attori/ballerini, quest'ultima viene proiettata su uno schermo trasparente antistante il palco.
In imput abbiamo le coordinate degli attori/ballerini sul palco, in output una rete voronoi che forma superfici che cambiano colore a seconda della posizione degli attori/ballerini, quest'ultima viene proiettata su uno schermo trasparente antistante il palco.
sabato 16 ottobre 2010
Parametric emergency camp BETA
E' più o meno iniziata la mia avventura con la tesi.
Il tema dovrebbe essere un campo d'emergenza parametrico, in grado di evolversi in città oppure una ristrutturazione di un quartiere di case antisismiche costruite dopo il terremoto del 1918 nella Marsica; il tutto naturalmente sostenibile.
Vi propongo questo "Studio preliminare per campi d'emergenza parametrici, disposizione dei moduli abitativi (e non) sul terreno più idoneo a partire dall'immissione di una via principale (BETA)".
Sia ben chiaro, è una modestissima bozza prodotta con mezza nottata di lavoro, non ha la minima presunzione di essere qualcosa di CORRETTO, ma è una semplice sperimentazione; ciò non toglie che accetterò più che volentieri ogni sorta di critica.
La mia idea è quella di sviluppare un algoritmo in grado di velocizzare la progettazione e la realizzazione di campi d'emergenza che abbiano già in embrione una città, atti quindi ad uno sviluppo.
Probabilmente lavorerò su 3 livelli.
Quello che vedete nel filmato è il primo, sistemare sul territorio le unità abitative e (in futuro) quant'altro possa servire, strade, impianti, (embrioni di) piazze, ecc.
Passerò poi a studiare le singole unità abitative in base alla loro localizzazione (sia in micro che in macro scala), cercando di implementare anche uno studio dei materiali e delle tecnologie disponibili a seconda della posizione geografica, del tipo di calamità, terreno ecc.
Per finire l'algoritmo dovrebbe dialogare (in alcuni casi) con macchine CNC (a controllo numerico) che inizieranno immediatamente a preparare i pezzi che andranno assemblati direttamente in loco, oppure iniziare a fare dei computi di massima o chissà cos'altro.
Il tema dovrebbe essere un campo d'emergenza parametrico, in grado di evolversi in città oppure una ristrutturazione di un quartiere di case antisismiche costruite dopo il terremoto del 1918 nella Marsica; il tutto naturalmente sostenibile.
Vi propongo questo "Studio preliminare per campi d'emergenza parametrici, disposizione dei moduli abitativi (e non) sul terreno più idoneo a partire dall'immissione di una via principale (BETA)".
Sia ben chiaro, è una modestissima bozza prodotta con mezza nottata di lavoro, non ha la minima presunzione di essere qualcosa di CORRETTO, ma è una semplice sperimentazione; ciò non toglie che accetterò più che volentieri ogni sorta di critica.
La mia idea è quella di sviluppare un algoritmo in grado di velocizzare la progettazione e la realizzazione di campi d'emergenza che abbiano già in embrione una città, atti quindi ad uno sviluppo.
Probabilmente lavorerò su 3 livelli.
Quello che vedete nel filmato è il primo, sistemare sul territorio le unità abitative e (in futuro) quant'altro possa servire, strade, impianti, (embrioni di) piazze, ecc.
Passerò poi a studiare le singole unità abitative in base alla loro localizzazione (sia in micro che in macro scala), cercando di implementare anche uno studio dei materiali e delle tecnologie disponibili a seconda della posizione geografica, del tipo di calamità, terreno ecc.
Per finire l'algoritmo dovrebbe dialogare (in alcuni casi) con macchine CNC (a controllo numerico) che inizieranno immediatamente a preparare i pezzi che andranno assemblati direttamente in loco, oppure iniziare a fare dei computi di massima o chissà cos'altro.
venerdì 8 ottobre 2010
I grattacielo del medioevo v. 1.5.2
Questo è un modello della Bologna medioevale, con le sue circa 100 torri (delle quali solo pochissime erette per scopi difensivi). La più alta (la torre degli Asinelli) svetta a tutt'oggi sulla città con i suoi 97 metri di altezza (circa 55 volte un uomo di media statura). La vera Manhattan del medioevo.
Image by lorenzog. via Flickr
Shibam e i grattacieli del deserto
Image via Wikipedia
Molti di voi conosceranno questa cittadina dello Yemen, pare sia stata fondata intorno al 300 d.C. e che sia stata capitale di un regno.Oggi con le sue 7000 anime è poco più di una cittadina, ma mantiene il fascino di un tempo, grazie alle sue case torre in terra cruda che superano i 30 metri di altezza,
Grazie a questa tipologia ed alla forte congestione le vie della città sono sempre ombreggiate e con una temperatura media relativamente gradevole.
L'unico problema sono i continui crolli dovuti ai materiali ed alle tecniche costruttive.
LINK
http://www.google.com/images?q=Shibam&um=1&ie=UTF-8&source=og&sa=N&hl=en&tab=wi&biw=1440&bih=771
http://en.wikipedia.org/wiki/Shibam
http://www.360cities.net/image/vr-panorama-shibam-yemen
giovedì 7 ottobre 2010
Paesaggi Antropici v. 2.1
Dal viadotto di Pietrasecca (sull'A-24 Roma-L'Aquila) si può ammirare un paesaggio bellissimo, ma non è niente male neanche il viadotto in se!
Si tratta di un opera potente, severa, quasi violenta nella vallata; un segno dell'uomo che volenti o nolenti sopravviverà più di molti altri.
Fondamentale il rapporto con la luce: al mattino il fondovalle è in ombra e fa distinguere bene le campate che vanno a scomparire con la curva, alla sera le pile vengono tagliate e scheggiate dall'ombra molto drammatica delle 2 carreggiate.
Il paragone con gli acquedotti lasciatici dai Romani mi sembra d'obbligo (quantomeno per impatto visivo ed "immaginifico"), le tracce dell'antropizzazione si apprezzano sempre in ritardo.
Si tratta di un opera potente, severa, quasi violenta nella vallata; un segno dell'uomo che volenti o nolenti sopravviverà più di molti altri.
Fondamentale il rapporto con la luce: al mattino il fondovalle è in ombra e fa distinguere bene le campate che vanno a scomparire con la curva, alla sera le pile vengono tagliate e scheggiate dall'ombra molto drammatica delle 2 carreggiate.
Il paragone con gli acquedotti lasciatici dai Romani mi sembra d'obbligo (quantomeno per impatto visivo ed "immaginifico"), le tracce dell'antropizzazione si apprezzano sempre in ritardo.
mercoledì 6 ottobre 2010
I grattacielo del medioevo (Pacentro - AQ)
Continuiamo ad esplorare le "verticalità" degli antichi borghi italiani, l'uomo ha sempre sognato di volare.
Siamo a Pacentro in Abruzzo, e le torri che vedete dominare il paesino e l'intera collina, sono i resti di un castello risalente al XII sec. (circa).
Anche in questo caso la "vertiginosa" altezza dell'architettura sembra sposarsi bene sia con il borgo medioevale, che con la natura circostante.
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