mercoledì 30 settembre 2009

Nuovo stadio Roma (nuova)



Premetto di non essere un appassionato di calcio.
A quanto pare per scopi tutt'altro che sportivi e tutt'altro che architettonici (come sempre l'architettura non è lo scopo di se stessa) sembra che lo stadio intitolato a Franco Sensi si farà.
Lo stadio dovrebbe sorgere in zona Massimina - Casal Lombroso (poco fuori dal G.R.A.).
L'importanza urbanistica è notevole, da una parte si può liberare il "centro" da tutto ciò che gravita intorno ad una partita di calcio (e vi garantisco che per Roma è paragonabile alla "visita" dei Visigoti di Alarico) e dall'altra può aiutare lo sviluppo della città in "periferia".
La cosa più interessante del progetto è il "dialogo" che ha con la città (o quantomeno con i cittadini)dialogo negato a livello architettonico da una forma così chiusa (e da un rivestimento lucido).
Attraverso un maxischermo posto sul prospetto lungo e uno schermo ad anello che corre lungo tutto il perimetro dello stadio, l'edificio parla.... in modo molto più schietto dei bassorilievi e dagli affreschi della Roma antica.
La domanda......ma questo massiccio uso di immagini in movimento....è la naturale evoluzione delle decorazioni tipiche dell'architettura pre-moderna oppure è la negazione definitiva dell'architettura (quale medium di comunicazione quantomeno)(o additittura E'Architettura?)


Mass-Architecture nell'era dei Mass-Media?


6 commenti:

Andrea ha detto...

Bellissimo spunto questo per analizzare lo stato dell'architettura oggi.
Personalmente credo sia una di quelle architetture che vadano bene ovunque , a Parigi , a Londra , a Milano , a Roma... perchè non si integrano assolutamente col luogo ne restano quasi esclusi come una navicella spaziale che si è trovata per caso ad atterrare là.
Non conosco il progetto , e non mi voglio neppure cimentare in difficili giudizi facilmente contestabili.
Tuttavia da quello che ho potuto vedere mi pare che oggi l'architettura sia costretta a dover convivere con un tasso tecnologico che quasi la sovrasta .
Un bassorilievo oggi, come bene hai fatto notare, non credo che venga proposto . Si preferiscono le immagini di un video. Non so quanto sia corretto ma credo che tutto questo mette in luce una sola cosa : la scarsa creatività e la scarsa comunicazione che è dentro l'architettura stessa.
Per uno stadio a Roma ,un tempo capitale dell'Impero Romano , oggi capitale d'Italia , avrei pensato onestamente a tutt'altro che un comune stadio con un teleschermo tutt'attorno ...
E' la prova della crisi , una ennesima prova di quanto l'architettura abbia bisogno di rinnovarsi e di uscire fuori da logiche commerciali.

domo ha detto...

Io credo che sia la naturale evoluzione del bassorilievo, almeno per la sua valenza comunicativa. Un punto che sarebbe da approfondire è quello dei contenuti di questa comunicazione (pubblicità?) sicuramente ben diversi da quelli caratterizzanti i bassorilievi della roma antica.
Mi trovo d'accordo anche io con Andrea sul fatto che è un'architettura che va bene ovunque , mi chiedo però: è possibile oggi progettare uno stadio che si integri veramente con i luoghi, considerando le sue dimensioni, necessariamente di scala superiore al normale contesto cittadino, considerando le sue esigenze di avere delle tribune, coperture ecc ecc che rimangono tutte sempre uguali a prescindere dalla latitudine del progetto?

Maurizio Arturo ha detto...

bè la valenza comunicativa di questi schermi video credo sia la stessa delle antiche pitture e dei bassorilievi....solo che prima pubblicizzavano i papi, i re, gli imperatori (e gli imperi) di turno....ora pubblicizzano Totti, Vucinic e De Rossi e una squadra di calcio......

Riguardo al progetto in se, a me non dispiace, almeno dal punto di vista comunicativo emozionale....
E non dimentichiamoci che dovrebbe sorgere al di fuori del G.R.A.;
non vedo il motivo di rapportarsi con i Fori, con il Colosseo o con San Pietro.....
Ma nel caso dei nuovi impianti sportivi c'è anche un'altro fattore che ne provoca "lo stare bene ovunque"...il fatto che sono immersi in grandi lotti, lontani dalle altre architetture, quindi non hanno l'obbligo di legarsi e mimetizzarsi con il contesto (sono alieni come l'Astronave di Renzo Piano, ovvero lo stadio di Bari).

P.S. La tecnologia è parte integrante dell'architettura, non è tecnologia anche la grondaia o il disendente? il cardine della porta o la maniglia? l'infisso e gli scuri?

andrea ha detto...

Sono d'accordo sulla difficoltà di far integrare queste grandi opere come gli stadi , i palazzetti dello sport etc con il contesto , sia per la loro forma a volte già definita dalla funzione che al loro interno dovrà svolgersi che per i materiali . Penso però che questo non può costituire un alibi per gli architetti a non impegnarsi nel cercare i legami , i nessi con il luogo non solo fisico ma anche con la tradizione del posto.
La grandezza del lotto sul quale si va ad impiantare un'opera non può comunque esimere l'architetto dal cercare sempre quei nessi che citavo prima.
Mi viene in mente lo Stadio Olimpico di Kenzo Tange del 1964 , quella è un'opera che a mio parere ha cercato di trovare quei caratteri e quelle forme dell'architettura giapponese senza rinunciare alle modernissime tecniche di costruzione .
Questo stadio , seppure nascerà fuori Roma e non nei pressi del centro storico ha comunque il dovere di conciliarsi con Roma e la sua cultura.
Concordo sui bassorilievi che pubblicizzavano gli imperatori e loro imperi , però non è detto che la storia sia sempre frutto di cose giuste . Le vetrate delle cattedrali erano un modo per far capire agli analfabeti la religione , quelle pure erano pubblicità..
Oggi si cerca di far capire che lo stadio è quello della Roma trasmettendo sui teleschermi le immagini di Totti o Vucinic , ma secondo voi non è possibile far capire che quello è lo stadio di Roma attraverso il linguaggio dell'architettura? Attraverso le forme , i materiali e le tecniche?

Maurizio Arturo ha detto...

In effetti lo Stadio Olimpico di Kenzo Tange è un capolavoro......cosa che non credo valga per il nuovo stadio "della A.S. Roma" (e non di "Roma"), che però si può (a mio avviso) facilmente ricollegare alle architetture sorte recentemente nell'urbe (E.U.R.,Palazzetto di Nervi, Auditorium Parco della Musica, ecc.).
Però chi ha detto che i mezzi audio-visivi non sono architettonici?

Io non credo che l'architettura sia fatta solo del gioco della Luce, ne solamente del gioco della Materia nello Spazio.

andrea ha detto...

Forse hai ragione , anche i suoni , i video , le luci etc possono essere architettura o meglio concorrono a fare architettura , però mi sarei aspettato qlks di diverso . Non conosco bene la situazione di Roma , nel senso il posto in cui sorgerà etc quindi non posso giudicare in modo corretto.
Certo che se è lo stadio della Roma dovrebbe stare a Roma... e anche rappresentarla magari...
Cmq è da vedere .