Cercherò di riportare nel modo più fedele possibile quanto detto (non si capiva molto dal mio posto).
L'aula è gremita (siamo più di 140 studenti) e trovo posto solo a cavallo dell'uscita d'emergenza, non sono ne dentro ne fuori.
La prima lezione del laboratorio di sintesi finale inizia con un'ospite, Giuseppe Pullara, giornalista de Il Corriere della Sera che si occupa di architettura (e soprattutto dell'architettura di Roma).
Pullara, di ritorno da un viaggio nelle capitali dell'Est Europa, sostiene che Roma sia la città più buia d'occidente, con un'illuminazione notturna insufficiente e con la metropolitana più brutta del mondo (paragonata non solo a quelle di Mosca, di Londra e di Caracas, ma anche di Kiev, Varsavia, ecc.).
La metro della capitale è sporca, buia e claustrofobica (oltre che sottodimensionata), sembra ispirata alle catacombe.
Purini rilancia asserendo che il problema principale di questa infrastruttura sono i materiali (si sporcano troppo) e la claustrofobia provocata dagli spazi angusti.
Continua poi dicendo che nei films americani c'è sempre una scena in metropolitana, perchè è uno spazio vivo nell'immaginario collettivo (come anche i bagni pubblici).
Pullara accusa poi di provincialismo culturale Roma, che seppur ricca di basi storiche e non, fisiche e non, scarseggia di personalità di spicco, in grado poi di raccontare la città (come hanno fatto Pasolini e Fellini).
Si passa allora a parlare delle recenti architetture romane come il MAXXI, l'Auditorium e l'Ara Pacis.
Secondo Purini è come se il mondo dicesse a Roma "te sei la città del tempo fermo, non puoi essere moderna".
"Roma è moderna, ma di contrabbando".
Però "è migliore delle altre città, perchè città dell'autentico, compete quindi con Atene e con Il Cairo".
Purini critica poi il MAXXI in quanto (seppur con una veste moderna) non è riuscito a reinventare la macchina museale (è comunque una galleria con quadri appesi); e ritiene che le architetture moderne a Roma si amalgamino troppo bene con il contesto per risultare veramente nuove, per Pullara invece è estremamente importante (il MAXXI) semplicemente perchè a Roma mai nessuna donna aveva progettato un segno urbano tanto importante, quindi esprime voglia di cambiamento e di novità.
Ho cercato di comprimere al massimo i pensieri in modo telegrafico (la lezione è durata 3 ore), gli argomenti sono stati molti e alcuni molto ostici.
Mi scuso per l'eccessivo ermetismo che rischia di non far comprendere l'importanza della lezione, ma alle 3:14 non ce la faccio proprio....buonanotte.
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