mercoledì 15 ottobre 2008

Sul mestiere dell('EX)Architetto

Ieri ero a lezione di Laboratorio di Restauro (naturalmente sono arrivato con 1 ora di ritardo), entrato in aula e preso posto, subito mi si sono girate le budella. 
Il prof. (giustamente) tuonava:"basta con lauree tipo Architettura del Paesaggio, Scienze dell'architettura, Architettura del Restauro, Architettura di questo e Architettura di quest'altro".
Questo è un discorso trito e ri-trito, l'architetto tende (come già ha fatto l'ingegnere), a specializzarsi sempre più in un' unica materia (o in un solo aspetto della singola materia), e molti temono che si perda di vista il progetto generale (non inteso in senso edile).
Arriveremo ad avere l'architetto delle scale, l'architetto dei garage, l'architetto del bagno (cosa che per altro in USA si sta già verificando).
Credo sia una normale evoluzione del mestiere, oramai gli studi di progettazione (all'estero) arrivano ad avere 100 e più architetti, non che tutti lavorino alla stesso progetto, e tantomeno tutti possono seguire il progetto dall'inizio alla fine, e per primeggiare e far valere loro ragioni hanno bisogno di specializzarsi, di dar giustificazioni inappellabili (tipo avvocati).
Si potrebbe pensare che almeno una manciata di Architetti, ai vertici in ufficio, loro si, loro facciano architettura.
Ma neanche per sogno, loro magari indirizzano la progettazione, cercano di tirare acqua al loro mulino, ma di sicuro non riescono a fare architettura.
Nessuno può seguire il progetto dal rilievo alla costruzione (anche a causa della normativa ahimè indispensabile), e così penso si perda qualcosa.

Certo la divisione di specializzazioni che facevo prima è piùttosto semplicistica (spero), ma è un rischio che corriamo, ritrovarci a disegnare bagni per 10 anni.........
........."SOB".......
..... hehehhe

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Che panorama allucinante!! Non vorrei mai diventare un architetto per bagni... non che i bagni non siano importanti... ma dopo 5 anni di studio spero di poter fare qualcosa di più O_____o
A parte gli scherzi, il mio timore principale è che se una cosa del genere prende effettivamente piede, saremo tutti spacciati :(
Mi rendo conto, parlando con gente che non si occupa di architettura, che la nostra professione (be'ovviamente noi studenti aspiriamo a questa professione) è particolarmente sottovalutata. Se i miei zii (appunto persone fuori da questo campo) sono convinti che io vada all'università a fare gli "schizzi" di cose che non potrò mai costruire perché non sono un'ingegnere, cosa penserebbero di me se disegnassi solo bagni????!!! non ce la faccio nemmeno a pensarci!!!
E' come se ci dessimo la zappa sui piedi. Oppure no, è un modo per offrire sul mercato del lavoro delle capacità peculiari... in fondo potrebbe essere una strada... chi deve fare un restaurò chiamerà "l'architetto del restauro" e non l'architetto comune... che queste persone siano state più furbe di noi?? .... non lo so...

Propongo: architetti di tutto il mondo, uniamoci, facciamo vedere che non facciamo solo schizzi, ma progetti, che per andare avanti ci vuole coerenza e sostegno reciproco!! E che conseguire la laurea magistrale in architettura non significa aver studiato un po' di tutto e non essere specializzati in nulla!!

più che di "frustazioni architettoniche", io intitolerei questo commento: "la disperazione di un aspirante architetto" -____-

Nicoletta

Maurizio Arturo ha detto...

Desperate Architect è un blog in effetti :-P http://desperatearchitect.splinder.com/

Bè spacciati spacciati no dai... (ma la tua previsione di 5 anni di studi mi sembra eccessivamente ottimistica) ...
dovremmo solo ridimensionare i nostri obbiettivi (di conquista del mondo)..o quanto meno rimandarli (a dopo un infinita gavetta, sicuramente anche utile)..
Io esagero sempre un po' e vedo o tutto bianco o tutto nero, è indubbio che a volte la specializzazione porta a buoni frutti (nel complesso), quello che mi preoccupa, è la difficoltà a gestire tutte queste "peculiarità"..

P.S. Per ora i bagni hanno una rivista specifica (come ogni argomento), Bagno Design credo si chiami HI HI HI

Anonimo ha detto...

dipende da dove intendi andare a lavorare o dove troverai posto....
se il posto lo trovi in un piccolo studio un progetto lo prendi in mano dal rilievo fino agli esecutivi e al cantiere, se vai in uno studio da 100 dipendenti che si occupa solo di mega progetti logicamente la cosa è settoriale, si ottimizza, magari parti del progetto vengono fatte altrove...

Maurizio Arturo ha detto...

Si, è questo che mi preoccupa.
L'impossibilità (dovuta alla complessità) di seguire i grandi progetti.